Controllo di gestione e sostenibilità

 

Controllo di gestione: cos’è

Il Controllo di Gestione è uno strumento che aiuta l’imprenditore nelle sue decisioni perché fornisce informazioni che lo mettono nella condizione di comprendere meglio la propria realtà e quindi assumere decisioni più razionali e consapevoli. Un controllo di gestione ben strutturato garantisce al management l’efficienza e l’efficacia operativa dei processi e del ciclo dei costi e tiene sotto controllo la redditività dei prodotti, dei servizi e delle vendite, con una particolare attenzione al tema della sostenibilità. Infatti, per una reportistica aziendale, che consenta all’azienda di orientare le proprie decisioni in un’ottica di medio-lungo termine, non si può ormai più prescindere da inglobare la tematica della sostenibilità all’interno delle varie analisi.
La complessità, la concorrenza e l’incertezza del sistema economico attuale impongono alle aziende di ricercare le migliori politiche di pricing, senza rinunciare al profitto. Un’attenta gestione delle risorse umane e del magazzino poi è fondamentale in un’ottica di sostenibilità e sviluppo. Oggi, si tende ad avere una prospettiva di breve tempo affidandosi a intuito, esperienza, senso di responsabilità, che pur continuando ad essere requisiti necessari, non sono più sufficienti.
Per governare la complessità è necessario conoscere costantemente l’effettivo stato delle performance interne attraverso un sistema di controllo di gestione aziendale tagliato su misura sulle singole realtà aziendali.

Cosa fa il controllo di gestione

Il controllo di gestione è un’attività indispensabile per qualsiasi impresa e consente di ottenere un feedback costante sull’operato e sull’andamento dell’azienda.
Il controllo di gestione consente, come una bussola, di individuare la direzione stabilendo le aree più proficue della propria attività e migliorando quelle a minor rendimento.
L’analisi di gestione prende in considerazione risorse economiche e fattori produttivi, facendo sì che le risorse vengano impiegate in maniera performante, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi operativi prefissati.

BBS-pro affianca le imprese in questo percorso condividendo con l’imprenditore la strategia e gli strumenti sia per l’azienda funzionante sia per verificare in anticipo le nuove idee di business degli imprenditori, a segnalando le aree di inefficienza ed evidenziando i punti di forza.

Come fare il controllo di gestione

Per facilitare la comprensione dell’utilità strategica del controllo di gestione, ecco le 7 domande che dovrebbe porsi l’imprenditore:

  1. Sei consapevole dei numeri? Un sistema di rilevazione e controllo dei costi ben strutturato consente innanzitutto di individuare gli elementi quantitativi necessari per la determinazione dei prezzi di vendita. Occorre valorizzare al meglio i prezzi trovando il giusto divisore per linea di prodotto ed evitare che alla lunga si conseguano perdite inseguendo il mercato ed applicando prezzi o tariffe errati solo perché vogliamo rincorrere un concorrente.
  2. Sai adeguarti just in time? Per l’azienda, nel corso degli anni o più semplicemente nel corso di una stagione, cambiano gli scenari di mercato, le tendenze, l’oscillazione dei prezzi di acquisto. E cosa succede se alcune variabili si trasformano? Personale, investimenti, fattori esterni, costo delle materie prime come incidono sulla mia offerta? Il controllo di gestione può simulare periodicamente l’accadimento di uno o più fattori di cambiamento e aiutare l’azienda a ritrovare un equilibrio.
  3. Fatturato sinonimo di liquidità? Ricordiamo che le aziende chiudono anche e soprattutto per motivi legati alla mancanza di liquidità, ovvero il fatturato non è direttamente proporzionale all’avanzo finanziario dell’azienda. In altre parole, un’azienda può fatturare molto ma avere problemi nella riscossione dei crediti. Il controllo di gestione, corredato da idonei indicatori finanziari, rappresenta anche lo strumento per una corretta policy di credit management.
  4. Make or buy? Avere il controllo ben saldo dei costi aziendali, sia quelli variabili legati direttamente alla produzione dei prodotti sia quelli fissi legati ai costi di struttura, è un’informazione fondamentale nelle decisioni aziendali. È da qui che l’imprenditore compie scelte di convenienza ed efficienza decidendo, caso per caso, quali fattori produttivi acquistare o anche produrre internamente.
  5. Stare fermi costa? Quanto? Più il numero dei dipendenti o dei macchinari in dotazione di un’ azienda è alto e più “si è costretti” a fatturare per cercare di coprire in parte questi costi (fissi) anche se “non c’è lavoro”. Ma non sempre funziona così…scopriamo perché allora!
  6. Da dove partiamo? Dalla contabilità. Si tratta di andare oltre la semplice tenuta della contabilità finalizzata alla predisposizione del bilancio di esercizio e al mero calcolo delle imposte. Informazioni non sufficienti per dirci come sta procedendo l’azienda e quali scelte occorre fare per migliorare la redditività. Dobbiamo impostare un modello informativo contabile più sofisticato che, incrociando opportunamente una serie di dati, ci restituisce un quadro più chiaro.
  7. La migliore risorsa? Le persone. La produttività del capitale umano con l’obiettivo di ottimizzare le performances aziendali, rappresenta il mezzo per responsabilizzare il loro lavoro per obiettivi che saranno tradotti nel budget annuale.

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